2016-10-29

Telerilevamento Low-Cost - Intervista ad Amedeo Lepore - Helios ReturnToHome

 HeliosRTH - operazione "Colombo"  :)

Intervistiamo oggi l'ingegnere Amedeo Lepore, project manager di "HeliosRTH", un'idea secondo noi geniale, relativa alla raccolta di dati soprattutto per la meteorologia, e che è stato presentata alla recente "Maker Faire 2016" di Roma.

Come nostro solito, poniamo ad Amedeo una serie di dieci domande.

Domanda 1)  Amedeo, puoi descriverci la vostra idea, che poi è diventata realtà ?

HeliosRTH - inizialmente semplicemente Helios (in varie versioni Helios, Helios 1.1, Helios 1.2 etc)
è nato come un progetto didattico già qualche anno fa.
Volevo interessare i miei alunni allo studio dell'Informatica, della Fisica, della Matematica, usando tecniche di Edutainment (https://it.wikipedia.org/wiki/Edutainment) e con loro ho cominciato a inviare sonde con sensori di vario tipo.
Abbiamo sempre recuperato capsule e dati - grazie a dei tracker gps - in zone piuttosto impervie della Puglia e della Calabria...
Dopo queste avventure abbiamo cominciato a pensare a come fare per recuperare le nostre capsule in modo più semplice evitando lunghi e costosi tempi di spostamento.
Doveva essere la capsula a tornare da noi... e non noi a dover cercare la capsula!
Grazie al contributo di professionisti appassionati (fra i quali Pasquale Adobbato e Simone Bacci) che si sono uniti al team siamo riusciti a realizzare il nostro sogno!
 

Domanda 2)  Quanto è durata la preparazione di questa idea ?

Se consideriamo solo l'ultima iterazione, HeliosRTH ha richiesto 3 mesi di preparazione.  Ma il progetto è nato da una esperienza pregressa accumulata in anni di esperienze. 
 

Domanda 3)  A che quota siete arrivati ?

Circa 30.000 metri con l'ultimo lancio. Ma con altri lanci abbiamo toccato i 35.000
 

Domanda 4)  Quanto è durato il volo ?

L'ultimo lancio è durato meno degli altri perchè la capsula ha percorso il primo tratto in picchiata ad una velocità molto alta.  Circa 4 ore e mezza. 



Domanda 5)  A che quota sono partiti i motori per il ritorno ?
 
Non ci sono motori!!! La capsula è un aliante privo di motori in grado di planare verso il punto desiderato. Non appena la densità dell'aria lo consente l'autopilota agisce sui servi collegati agli elevoni e orienta il sistema verso il punto di rientro.
 

Domanda 6)  A che distanza da voi è atterrato ?

Avevamo programmato un atterraggio "a elica".. doveva atterrare entro una circonferenza di raggio 100 metri da un punto prefissato. E' atterrato a circa 60 metri dal punto predefinito!



Domanda 7)  A che punto di quota avete ricevuto notizie dall'alto ?

Poco più di 1000 metri di quota. La rete GSM non è sempre affidabile.
 

Domanda 8)  Il volo di ritorno è stato completamente automatico ?

Assolutamente! Questa è la cosa che ha reso unico il progetto! Molti altri sono stati nella stratosfera... Ma noi siamo ritornati in automatico! 
 

Domanda 9)  Come si chiama l'oggetto che è tornato ?

Lo abbiamo chiamato Colombo perchè ci ha aperto un "Nuovo Mondo".
 

Domanda 10)  Potremo assistere ad un volo ?

Certamente! Sarà un vero piacere avervi con noi... E non come ospiti... ma come parte del team... 
E' un progetto didattico e abbiamo bisogno del contributo di tutti!
Abbiamo ricevuto contatti da diversi sponsor interessati a finanziarci per cui sicuramente il prossimo anno effettueremo più di un lancio. Tenete d'occhio il sito HeliosRTH.com per conoscere le date e i luoghi.



Ringraziamo Amedeo Lepore per la sua disponibilità, sperando di poter fare insieme al suo team un "selfie dall'alto"  :)


A presto

BobMaX

2016-10-16

Intervista a Simone Cortesi - OpenStreetMap Italia

Roberto(BobMaX)Angeletti  e  Simone Cortesi


Incontriamo Simone Cortesi, di OpenStreetMap Italia, durante l'evento "MAppiaM" a Roma, per la mappatura del parco dell'Appia, nella conferenza di inizio lavori nella facoltà di Lettere dell'Universita degli Studi "La Sapienza".

Prendiamo l'occasione per fargli una serie di domande riguardanti OpenStreetMap, la sua storia, la sua evoluzione, ed i suoi sviluppi futuri.


Prima domanda: Come (e in che anno) hai iniziato ad occuparti di OpenStreetMap?  Qual è stata la tua "molla scatenante"?

Risposta di Simone Cortesi:  
OpenStreetMap, come lo conosciamo oggi, non era ancora nato, era un sito web, un blog, una sorta di presentazione di quello che sarebbe diventato OpenStreetMap in futuro. Steve Coast aveva bisogno di "compagni di viaggio" per avviare questa avventura di creare una mappa libera del mondo, costruita un pezzo alla volta. A me servivano dei dati per l'Italia, e quindi sono entrato in contatto con lui, dopo una ricerca su internet che mi aveva portato al suo sito.

Seconda domanda: Ti saresti mai immaginato, in quel momento, che OSM sarebbe diventata in un certo senso la "Mappa Libera (non) Ufficiale del Mondo"?

Risposta: Non esiste una "mappa ufficiale del mondo". Esiste varie mappe che raccontano storie diverse, versioni diverse dello stesso Mondo. Pensa che, persino nell’Italia di oggi, esistono controversie territoriali fra comuni confinanti. E il Paese è in clima di pace.

Terza domanda: A che livello di diffusione è arrivata OSM? Sinceramente, in giro vedo circolare ancora mappe "(non) ufficiali" di vari comuni, turistiche e non, non basate su OSM, all'interno di negozi, alberghi, per strada.

Risposta:  Ci sono due tipi di diffusione di una mappa:

1) Osm è molto diffuso in molte regioni del mondo, è molto aggiornato e molto dettagliato.

2) Chi diffonde la mappa la ritiene attendibile, il che vuol dire che o hanno costruito loro direttamente i dati che la compongono o hanno modo di scaricare la responsabilità per quanto riguarda il suo utilizzo.

Per questo motivo, per avere una comune base di conversazione, vengono create quelle carte che in italia si chiamano “carte tecniche” edite dai vari organi di governo

Quarta domanda: Per quanto riguarda la mappatura dell'emergenza, abbiamo visto che sempre più spesso si parla di OSM (ma soprattutto si agisce), vero?

Risposta: E' vero. Il primo caso HOT, nel 2009 è stato per l'emergenza umanitaria relativa ai territori della Striscia di Gaza, ed in quel caso comprammo come OSM dall'Inghilterra, le foto aeree. Poi, il tutto si è evoluto arrivando a coprire decine di interventi di mappatura spot in giro per il mondo, interventi che coinvolgono anche migliaia di persone.

Quinta domanda: A che punto di dettaglio pensi si possa e debba arrivare su OSM ? Dove occorre fermarsi? C'è un limite fisico al caricamento di troppi dettagli? Penso ai civici.

Risposta: I civici sono un livello di dettaglio basso, un dettaglio grossolano. Il problema è l'editing.  Tutti i dati complessi hanno dei legami reciproci che sono difficili da seguire per tutti i mappatori, che possono essere interessati a determinati aspetti piuttosto che altri. Questa è la vera difficoltà nel caricamento e aggiornamento di dati a livello di dettaglio maggiore. Servono editor software che gestiscano questa complessità, aiutando gli utenti a modificare solo i dati cui loro sono interessati.

Sesta domanda: OpenStreetMap è una mappa 2D. Pensi sia giusto poter estrapolare un 3D, oppure si forza troppo la natura di OSM?

Risposta:  Sta diventando sempre più 3D, indipendentemente dalle intenzioni originali. Era nato 2D, solo per le strade, e questo già sembrava un obiettivo enorme da raggiungere: il grafo stradale del mondo intero. Poi è diventato qualcosa d'altro, contenendo sempre più "tag" connessi.  Google Earth allora neppure esisteva e si chiamava "buco della serratura" ovvero KeyHole, prima che la comprasse Google. Noi ci passavamo gli SHP file a mano, e non c'erano editor on line massivi e paralleli. Era un lavoro improbo, ma poi sono venute le modifiche online REST, mutuate dallo sviluppo web del cosiddetto “web 2.0”.

Settima domanda:  Per quanto riguarda gli edifici, pensi sia giusto e auspicabile memorizzare alcuni dati base, come altezza e tipologia copertura (tetto spiovente una falda, due falde, a cuspide, a terrazza), numeri civici, posizione dell'ingresso, tipo di affaccio?

Risposta: Questo tipo di tag è già presente, anche se non ben pubblicizzata e gestita dagli editor.

Ottava domanda: Quale dovrebbe essere l'utilizzo principale di OpenStreetMap?

Risposta: Qualunque. Soprattutto quelli che non immaginavamo.

Nona domanda: Cosa ne pensi di OpenStreetMap come supporto alla pianificazione
territoriale partecipata? Si potrebbe fare "politica" o "giornalismo" tramite OSM?

Risposta: Giornalismo sicuramente sì. Per l'aspetto pianificazione di per sè no. Come base per la pianificazione sicuramente sì, come carta di fondo su cui fare visualizzazioni e simulazioni di come gli interventi proposti impatterebbero.

Decima domanda: Conosci "Cesium", il globo open source basato su WebGL, che molti indicano come il successore di GoogleEarth ?  Troppo complesso per poter essere una "killer application" di supporto insieme a OSM ?

Risposta: Lo conosco di nome e ho visto un po’ di demo, ma è troppo complicato per me svilupparci sopra.

Ringraziamo Simone Cortesi per la sua disponibilità.
Comunque, ci rivela un'ultima cosa importante che riguarda OpenStreetMap: proprio qualche giorno fa ha firmato un accordo con il CAI, che renderà disponibili i suoi dati su OSM.  Simone ci rivela che è un progetto a cui ha lavorato da 12 anni, ed è stato sempre il suo sogno, quello di avere i percorsi disponibili nella mappa. La mappa libera del mondo.

Buon viaggio Simone,  e un augurio di non perderti nei meandri di una mappa.  In caso, leggi un buon libro in proposito    :)




A presto


Link utili (a Simone e altri):   



2016-10-11

MapWindow 5 - a Fast and Furious GeoInfoSystem for All of us, Finally ! It was time !

MapWindow 5    vs   QuantumGIS  2.0.16   redraw time with a BIG  SHP ,  with 800k  records.





MapWindow 5    vs   QuantumGIS  2.0.16  open Atrribute Table ,  with 800k  records.



MapWindow 5  is a GeoInfoSystem  program   Open Source  and Free.

To kow more about MapWindow 5, take a look at its web site page:   http://mapwindow.com/


http://mapwindow.com/



But, over all, download it and test it.   :)   from here:

https://github.com/MapWindow/MapWindow5/releases


I am sure, after your test, you will change your default current Open Gis.   ;) 

Some word about updating.   MapWindow 5 has an updating mechanism when exit.  In fact, quitting MapWindow 5,  if a new version is present on server, a panel appears, that alerts the user that is being downloaded a new version. Then, install the new begins, with no effort from the user. A good world :)




Do you remember the "minidump" panel on exit of a famous other gis?   Well, forget it !   

And Take note:  MapWindow 5  does not contain any palm oil !   ;)
 

About, programming  MapWindow 5 :   it is written in DotNet.    Sure, this will will turn up their nose to  
C ++ programmers.  But, really  DotNet is changing, from  "hateful and closed"   to  "nice and open"  :)
About this, look at this:  https://github.com/Microsoft/dotnet 


This is a short video that shows how to start programming MapWindow 5.



Furthermore,  I have  MapWindow 5  successfully running on my MacOSX.    So, who cares of what language it uses ?   I have another kind of dislikes, much more human, lately.  :)


 

To finish, I show you the video presentation of previous MapWindow version, where Dan Ames, project manager of MapWindow, explains the program and its possibilities.  Good vision  :)




A presto

2016-08-05

Intervista a Luca Congedo - "Semi-Automatic Classification" plugin per QGIS


Incontriamo (virtualmente) Luca Congedo, autore del "Semi-Automatic Classification" plugin per QGIS, e gli poniamo una serie di (dieci) domande relative al GIS e all'analisi territoriale.

Luca Congedo autore di SemiAutomaticClassification plugin per QGIS

Luca, innanzitutto complimenti per il tuo grande lavoro di programmazione di SCP. Potresti presentarlo (e anche presentarti :) un attimo ?

Domanda 1)  Come è nato il tuo "Semi-Automatic Classification" plugin per QGIS ?

Luca Congedo"Il Semi-Automatic Classification Plugin (SCP) per QGIS è nato nel 2012 quando lavoravo nel progetto di ricerca ACC Dar ( http://www.planning4adaptation.eu ), che aveva tra i suoi obiettivi la classificazione della copertura del suolo di Dar es Salaam (Tanzania). In questo progetto è stata sviluppata una metodologia di classificazione di immagini satellitari gratuite, cercando anche alternative open source ai software commerciali, per rendere più sostenibile il monitoraggio del territorio. Ho quindi sviluppato la prima versione del plugin che includeva le principali funzioni di classificazione.
Dopo che il progetto è finito ho continuato a sviluppare il plugin autonomamente, cercando di aggiungere funzioni che rendano il processo di classificazione più automatico e semplice."



Domanda 2)  Quale è lo scopo principale del plugin ?

Luca Congedo:  " Lo scopo principale del plugin è di fornire una serie di strumenti open source per l'analisi di immagini telerilevate che facilitino la classificazione della copertura del suolo, creando una catena di processamento il più possibile automatica. Questo nella speranza che gli enti e le persone coinvolte nel monitoraggio dell'ambiente e del territorio possano svolgere queste attività in modo rapido ed economico, soprattutto grazie alla disponibilità di immagini satellitari gratuite come quelle Sentinel e Landsat.
Sono molto soddisfatto quando ricercatori non specializzati in telerilevamento mi dicono di usare SCP, anche in ambiti molto vari come l'agricoltura, l'ecologia, o l'archeologia."



Domanda 3)  Hai riscontrato usi del plugin che non ti saresti aspettato ?

Luca Congedo:  "Ho riscontrato che molti privati utilizzano SCP, in particolare per il monitoraggio delle colture, utilizzando immagini acquisite da droni. Questo mi ha piacevolmente sorpreso in quanto quando ho ideato SCP pensavo principalmente alla classificazione di immagini satellitari."

Domanda 4)  Pensi che la analisi territoriale sia più Raster o Vettoriale ?  Un po' come dire sei più "Rock" o più "Lento"  ?  :)  Puoi anche non rispondere, avvalendoti della facoltà del NO COMMENT...

Luca Congedo:  "Penso che per l'analisi del territorio sia necessario utilizzare entrambi i formati Raster e Vettoriale, e dalla loro combinazione si possono produrre ottimi risultati. Ad esempio in SCP il formato vettoriale è usato per definire le aree di interesse (ROI) che sono poi utilizzate come input per l'analisi delle immagini raster.
Ovviamente la scelta tra raster e vettoriale dipende dagli obiettivi dell'analisi, dall'estensione dell'area di studio, e da vincoli software e hardware, da cui derivano anche i costi dell'elaborazione."

Domanda 5)  Quanto si può spingere l'analisi Raster ?  Intendo:  a che livello di risoluzione ?  Fino al metro?  Al mezzo metro i tempi di elaborazione diventano... eterni ?  :(

Luca Congedo:  "L'analisi Raster non ha limiti di risoluzione, anche se rimangono ovviamente i vincoli tecnici che accennavo prima. I tempi di elaborazione crescono con l'aumentare della risoluzione spaziale, ma i moderni computer permettono analisi di immagini anche con risoluzione di qualche centimetro (ad esempio acquisite da droni), purché l'area di studio non sia troppo estesa.
Per le classificazioni semi-automatiche è anche molto importante la risoluzione spettrale (il numero di bande dell'immagine), da cui dipende la capacità di riconoscere i differenti materiali. Anche in questo caso, maggiore è la risoluzione spettrale, maggiore sarà il tempo di calcolo. Il cloud computing sta comunque abbattendo sempre più questi limiti."



Domanda 6)  Quale è la differenza tra "copertura" e "uso" del suolo ?  Non è possibile catalogare l'uso tramite SCP ?

Luca Congedo:  "La copertura del suolo è definita generalmente come il materiale fisico che ricopre il suolo. Poiché ogni materiale riflette la radiazione elettromagnetica in modo differente, è possibile riconoscere i materiali sulla base della loro "firma spettrale". Su questo concetto si basano le classificazioni semi-automatiche che SCP produce.
Ad esempio, un'area ricoperta da alberi (classificata come copertura "vegetazione"), per l'uso del suolo potrebbe essere definita come "parco" oppure "area agricola". Quindi l'uso del suolo è legato alla funzione antropica di una certa superficie. Per ottenere l'uso del suolo da una classificazione di copertura del suolo sono necessarie ulteriori informazioni in situ o ricavate da fotointerpretazione."



Domanda 7)  Se si avessero a disposizione delle immagini multitemporali (e multispettrali) della stessa zona (ovviamente) i risultati della analisi tramite SCP sarebbero paragonabili ? 

Luca Congedo:  "Si possono paragonare i risultati prodotti da immagini differenti, purché le classi identificate siano comparabili. Quello che può variare considerevolmente in base alle risoluzioni delle immagini di input è la qualità delle classificazioni. In generale è quindi preferibile confrontare classificazioni prodotte da immagini multitemporali acquisite dallo stesso sensore."


Domanda 8)  Ogni immagine deve avere una propria lista di firme spettrali ?  Queste non possono essere "riutilizzate" per altre immagini ?

Luca Congedo:  "Si possono utilizzare le firme spettrali prodotte con immagini differenti (purché abbiano lo stesso numero di bande spettrali). Comunque è preferibile generare le firme spettrali sulla stessa immagine che si vuole classificare, per evitare che le differenti condizioni stagionali e atmosferiche influiscano sui valori delle firme, causando quindi errori di classificazione."

[ image from:  hyspeedblog.wordpress.com ]


Domanda 9)  Esiste un catalogo di "firme spettrali" ?  Qualcuno l'ha già fatto in Italia ?

Luca Congedo:  "Esistono dei cataloghi di firme spettrali. Un esempio notevole è la libreria di firme spettrali prodotte dall'USGS ( http://speclab.cr.usgs.gov/spectral-lib.html ) analizzando centinaia di materiali naturali ed antropici. L'utilizzo di queste firme per la classificazione delle immagini satellitari deve sempre essere valutato sulla base della risoluzione (in generale la superficie di un pixel contiene più di un materiale producendo firme spettrali "miste") e del disturbo atmosferico che può alterare la firma."


Domanda 10 e ultima:)   Il mio plugin GEarthView ed il tuo SCP sono affiancati nella classifica dei plugin più scaricati per QGIS (quinto e sesto).  Questo secondo me sta ad indicare una tendenza nel GIS Open verso la visualizzazione tridimensionale e l'analisi territoriale in tempo reale.  Quale è la tua opinione in proposito ?  Pensi che sarà possibile un'integrazione tra i due (anche qui puoi valerti della facoltà di NO COMMENT :)

Luca Congedo:  "Negli ultimi anni gli ambiti di applicazione del telerilevamento si stanno notevolmente espandendo, anche grazie alla maggiore disponibilità di dati; basti pensare ad esempio al programma europeo Copernicus, che sta lanciando vari satelliti per il monitoraggio del territorio. Anche il settore GIS si sta evolvendo rapidamente, e la visualizzazione tridimensionale del territorio con la disponibilità dei modelli digitali di elevazione permetterà una maggiore precisione nelle analisi territoriali. Sono quindi molto favorevole ad una interazione tra i nostri plugin, per mettere a disposizione della collettività strumenti open source sempre più avanzati."



Ringraziamo Luca Congedo per la sua disponibilità e a presto.


2016-07-08

Crowd4Roads (C4Rs.eu) - Intervista ad Alessandro Bogliolo


Roberto (BobMaX) Angeletti,  Alessandro Bogliolo

Incontriamo Alessandro Bogliolo, Professore Associato di Sistemi di Elaborazione dell'Informazione presso l' Università di Urbino, dove svolge ricerca negli ambiti delle reti di sensori, delle applicazioni mobili, della bioinformatica e del crowd-sensing. e coordinatore del progetto "SmartRoadSense".
  
Poniamo ad Alessandro Bogliolo una serie di dieci domande.

Domanda (1):   E' corretto dire che "SmartRoadSense" è "la mappa dello stato di manutenzione delle strade italiane" ?

Alessandro Bogliolo:  "E' quasi corretto... Servono solo due piccole precisazioni. La prima è che SmartRoadSense non è solo una mappa, ma un sistema per tenerla sempre aggiornata con il contributo di tutti. La seconda precisazione è che il dato che noi riportiamo misura l'irregolarità del manto stradale, non direttamente lo stato di manutenzione. Quindi i dati possono essere molto utili proprio a chi si occupa di manutenzione."




Domanda (2) A quanti chilometri di copertura "SRS" siamo arrivati ad oggi ?

Alessandro Bogliolo: "Ad oggi circa 30.000 km, ma per ora SRS è stato usato solo da poche centinaia di beta tester. Il bello viene adesso..."


Domanda (3) In genere, l'estate è un gran periodo di viaggi.  Ci saranno molti telefonini sul cruscotto, per registrare i dati SRS ? 

Alessandro Bogliolo: "Ogni smartphone con Android o iOS è un potenziale sensore di SRS. Basta scaricare l'app e avviarla quando si viaggia in auto per contribuire a mappare le strade percorse."


Domanda (4) Meglio coperture "cittadine" rispetto a lunghi percorsi ?  Intendo dire che conviene sperimentare con dati locali verificabili e ripetibili, piuttosto che lunghe e "noiose" autostrade ?

Alessandro Bogliolo: "Personalmente non ho preferenze ;-) Seriamente, ogni strada merita di essere monitorata. Farlo è talmente semplice e automatico che non farei distinzioni. Tutti i dati sono automaticamente validati da quelli conferiti da altri utenti. "




Domanda (5) Ha una qualche influenza la velocità dell'auto ?  C'è una velocità ottimale ?

Alessandro Bogliolo: "SRS non registra dati rilevati viaggiando a meno di 20km/h. La velocità ha una lieve influenza sulla misura, che è attualmente in corso di analisi dal punto di vista scientifico. Ma dal punto di vista pratico il dato è valido a qulunque velocità. L'unica raccomandazione (non per i dati ma per la sicurezza) è il rispetto dei limiti ;-) "


Domanda (6) E' riduttivo definire "Crowd4Roads" come "solo" l'estensione europea di "SmartRoadSense" ?

Alessandro Bogliolo: "Crowd4roads è in effetti molto di più, perchè è il riconoscimento del potere che hanno i cittadini (e gli automobilisti in particolare) nel contribuire con il proprio atteggiamento alla sostenibilità di un bene fondamentale come la rete stradale. E' questo il senso del progetto, a cominciare dal nome. Al progetto partecipano 7 partner di 4 paesi europei. Tra questi c'è BlaBlaCar, che aggiunge la condivisione di viaggi in auto alle buone pratiche per la sostenibilita, e istituzioni come la Regione Marche e la Regione Abruzzo, a dimostrazione dell'attenzione delle instituzioni alla sharing economy e alle iniziative dal basso. Proprio oggi BlaBlaCar ha pubblicato sul proprio blog l'invito ad usare SmartRoadSense: https://www.blablacar.it/blog/blablacar-smartroadsense-condizioni-stradali    "




Domanda (7) Un aspetto critico ed interessante è quello del sapere a priori quali strade non sono state ancora percorse dai volontari "SRS".  Per questo saranno usate tecniche di "gamification" ?

Alessandro Bogliolo: "Sì, è questo l'altro aspetto chiave di Crowd4roads: aggiungere una dimensione di gamification che faccia del monitoraggio delle strade un gioco avvincente. Non posso anticipare di più, ma avrete presto notizie!"



Nella foto: il Team di SmartRoadSense In ordine da sinistra a destra: Alessandro Bogliolo, Antonio Esposito, Andrea Seraghiti, Lorenz Cuno Klopfenstein, Michele Sorcinelli, Brendan Paolini, Saverio Delpriori, Alberto Carini, Valerio Freschi, Emanuele Lattanzi.


Domanda (8) E' ancora presto per stendere bilanci e statistiche a livello comunale, provinciale e regionale ?

Alessandro Bogliolo: "Assolutamente prematuro. Stiamo uscendo ora dalla fase di beta testing. A fine anno potremo riparlarne."


Domanda (9) In un catalogo nazionale degli OpenData quanta importanza potrà assumere lo storico dei dati SRS ?

Alessandro Bogliolo: "Dalla fine del 2016 in poi conto che i dati storicizzati di SRS assumano un ruolo importante nel panorama degli open data collaborativi di pubblica utilità, ma non sono in grado di quantificarne l'impatto."




Domanda (10) E' pensabile una App "C4Rs" che visualizza dati su mappe OSM offline e permette di scattare foto "Mapillary" dei tratti stradali più problematici ?

Alessandro Bogliolo: "E' sicuramente pensabile. E quel che è importante sottolineare è che chiunque abbia in mente un modo nuovo di usare i dati di SmartRoadSense può sviluppare la propria App e renderla disponibile a tutti perchè i dati sono aperti e il loro uso da parte di terzi è fortemente incoraggiato. SRS è una piattafomra che permette la collaborazione costruttiva tra chi vuole contribuire a mappare le strade e chi ha in mente usi creativi dei dati sulla loro qualità."




Ringraziamo Alessandro Bogliolo per la sua disponibilità.


A presto

BobMaX


Link utili:
http://exporttocanoma.blogspot.it/2015/08/smartroadsense-rilievo-dello-stato.html
http://smartroadsense.it/
http://www.c4rs.eu/
http://uniamo.uniurb.it/crowd4roads-un-progetto-che-piace-alleuropa/
http://www.eskillsforjobs.it/ambassadors/alessandro-bogliolo/291-alessandro-bogliolo
https://trasferimentotec.wordpress.com/2015/02/25/smartroadsense-unapplicazione-per-la-qualita-delle-strade/

2015-11-12

Open PA - Intervista a Ivano Sebastianutti

Con questo iniziamo una serie di articoli su "Open PA", cioè su come la Pubblica Amministrazione si sta aprendo alle nuove tecnologie, all'innovazione, al riuso e all'apertura dei dati nell'ottica della creazione di Servizi per i Cittadini.

Il "motto" di questa serie di articoli sarà "Servizi, non Sevizie"  :)

Iniziamo con un'intervista a Ivano Sebastianutti, istruttore informatico presso il comune di Tavagnacco (Udine).


Domanda 1:  Come è iniziata la tua attività riguardante il 3D ?   Si è trattato di una passione precedente, poi applicata alla pianificazione territoriale, oppure è stata una esigenza sentita nell'ambito dell'uso di un Gis ?

Sebastianutti:  "Ho iniziato molti anni fa con AutoCAd versione 1.7 o 2.01 con ancora i floppy disk da 5'1/4 (Autocad ne aveva 2 da 360 Kb) e i primi PC 100 forniti da ASEM che miglioravano l'analogo modello della IBM. Con la versione 2.17 in cui introduceva il 3D (effettivamente solo il 2,5 - elevazione) ho sviluppato per una ditta locale il listino in formato 3D. Da allora sono passato dalle ditte private agli enti locali e dal ovviamente sono arrivato ai primi GIS. Ho usato Mapinfo e gli stessi strumenti cad adattati al GIs quali Microstation e lo stesso Autocad per testare le prime applicazioni in campo territoriale."

Domanda 2:  Come hai scoperto Virtual Terrain Project  e l'Open Source ?

Sebastianutti: "Ho scoperto prima l'open source con le prime versioni di QGIS dalla 0.4 alla 0.7 e di MapWindows GIS, per arrivare alla prime prove di GvSIG che nelle ultime versioni aveva implementato già un GIS 3D. Fra queste prove e questi studi mi sono incrociato con Virtual Terrain Project. E' stata una rivelazione poter assemblare e costruire le prime costruzioni in 3D. L'ho utilizzato sopratutto per visualizzare scenari in ambito archeologico su alcuni ritrovamenti effettuati in loco ed è stato fantastico poterli far vedere. Bisogna dire che si doveva creare appositamente i dati per questo scopo e prepararsi a diversi crash del programma, ma i risultati erano molto buoni.
Sono anni che ormai utilizzo software open source e nei miei lavori sopratutto per la pubblica amministrazione con risultati molto positivi. Si deve far uso di molte applicazioni per arrivare ad un sistema che soddisfi completamente i servizi della pubblica amministrazione. Il GIS è una parte di questo sistema complessivo ed è possibile farlo convivere con il resto dei sistemi informatici.
VTP soddisfa solo una parte di queste cose per cui sono ancora alla ricerca di un software che si integri completamente e che abbia anche una rappresentazione 3D. Oramai si va sul web dove ci sono alcune librerie usabili che vanno in questa direzione."

Domanda 3:  Adesso quale software open utilizzate nei vostri uffici (se è possibile saperlo) ?

Sebastianutti: "Parlando di sistemi informativi, utilizzo per la cartografia (dati vettoriali, bitmap e lidar) un server postgresql con estensione postgis e pointcloud per dati lidar (rilievo laserscanner) con geoserver per la pubblicazione di servizi web. Ci sono poi delle procedure che raccolgono dati e li formatttano per integrare le diverse banche dati con la visualizzazione su GIS. Nell'ente comunale ci sono molti archivi diversi da db quali oracle a mysql o db utilizzati dall'agenzia del territorio in spatialite ed è utilissimo rappresentarli in un sistema GIS. Sapere dove accadono le cose è importantissimo. Queste procedure che mantengono l'indice con i dati alfanumerici sono fondamentali per "vedere" le informazioni e rappresentarle anche su web. A volte è superfluo utilizzare una sistema come QGIS per accumulare o modificare informazioni localizzate; basta un browser per rilevare e integrare queste informazioni immediatamente dentro un sistema GIS integrato. Penso al protocollo WFS-T per questo tipo di servizio."


Domanda 4:  Conosci MapWindow ?  In caso, che ne pensi ?

Sebastianutti: "Si, come ho detto prima, ho usato MapWindows GIS, era anche concorrente a QGIS ma il suo sviluppo non è stato molto innovativo. QGIS ha oramai rilevato e integrato innumerevoli funzioni provenienti ad ambienti accademici (GRASS, SAGA, ecc..) per cui ha di colpo fatto passi da gigante."


Domanda 5:  Conosci il plugin "GEarthView" per QGIS ?  Pensi che potrebbe essere utile, come vista 3D immediata per QGIS ?

Sebastianutti: "Ho fatto dei test con questo plugin, ma non sono molto soddisfatto del risultato. Al momento uso alcuni plugin che mi danno il controllo su come rappresentare i miei oggetti in 3D quale qgis2threejs. E' comunque utile averlo per interagire con il resto del mondo e poter integrare diversi oggetti 3D al suo interno."


Domanda 6:  Quanto è importante il 3D nella pianificazione territoriale ?

Sebastianutti: "Molto. Nel Comune di Tavagnacco sono stati fatti nel tempo due rilievi Lidar ed entrambi hanno tutt'ora un importanza storica. Sono come una fotografia storica con cui possiamo controllare l'evoluzione del territorio. Nei dati Lidar possiamo quantificare le modifiche al territorio quando ci serve. Questo è una parte dell'importanza che io identifico come una parte di informazioni che provengono dalla parte "FISICA" del territorio. La seconda parte è l'allineamento delle informazioni alfanumeriche presenti nelle banche dati per farle confluire con le informazioni geografiche e dare loro importanza per il luogo in cui sono riferite. Questa parte la identifico come parte "INFORMATIVA" e l'insieme di queste informazioni sono strategiche per lo sviluppo dello stesso territorio."




Domanda 7: Quanto è importante la divulgazione di software Open nella pubblica amministrazione ?

Sebastianutti: "A parte l'obbligo delle Pubbliche Amministrazioni di utilizzare il software Open Source proveniente dalle leggi già in vigore, trovo fondamentale per la crescita stessa della Pubblica Amministrazione che le persone che ci lavorino crescano in professionalità. Questa professionalità deve essere messa in circolo e lo si fa solo con applicazioni software in cui si possa modificare o aggiungere funzioni. Non si possono fare servizi di qualità senza queste cose."

Domanda 8: Passiamo a parlare del tuo territorio: Friuli, Udine e Tavagnacco (in ordine di... zoom :)  Come procede ora con le attività (artigianali e industriali) relative al 3D, in provincia di Udine e ... dintorni, dopo questo Forum sul 3D del 2012 ?

https://www.youtube.com/watch?v=5_n-Doncv8E

Sebastianutti: "C'è una lenta crescita di interesse sul tema del territorio dalle Amministrazioni Pubbliche che al momento hanno altri fattori di interesse predominanti (vedi Unioni Territoriali Intercomunali). Spero che comunque la creazione di queste unioni rafforzi la coscienza della necessità di dover rilevare, rappresentare e gestire il territorio comunale in 3D. La mia convinzione è che ci sono diversi fattori che favoriscono queste scelte:
- il costo in ribasso dei rilievi Lidar e ortofoto
- il costo al ribasso del hardware necessario ai sensori territoriali
- la presenza di molto software open source per il trattamento dei dati
- la concorrenza che si dovrebbe sviluppare tra le stesse amministrazioni per la divulgazione di nuovi servizi e open data
- la coscienza nelle persone che usufruiscono di questi servizi che richiederanno sempre più servizi adeguati

Con il 3D e l'integrazione delle banche dati si può cominciare a far intervenire le prime Amministrazioni Pubbliche "illuminate" a progettare servizi predittivi. Perché dobbiamo aspettare che la persona sola di 80 anni richieda un servizio di controllo quando abbiamo già questa informazione nelle banche dati comunali? "










Domanda 9:  Cosa sarebbe auspicabile per le PA e per noi comuni utenti ?

Sebastianutti: "Guardando un po' in prospettiva,  e immaginando come dovrebbe cambiare l'Amministrazione Pubblica nei suoi servizi rispetto i propri utenti, io ho una visione prima tecnica organizzativa e poi di funzionalità evolute. Mi spiego meglio. Ritengo che le modifiche in atto debbano portare l'Amministrazione Pubblica a semplificare gli atti che i cittadini devono fare per accedere ai relativi servizi e i cittadini debbano avere riscontro immediato degli stati di questi servizi tramite dei "cruscotti di controllo" della quantità e della qualità dei servizi erogati. Questo lo si fa solamente se si analizzano i processi e si allineano le banche dati interessate. La cartografia fa parte integrale di queste banche dati.
Si deve partire dal basso per razionalizzare i servizi e i dati interessati a questi processi al fine di creare STANDARD. Le migliori prassi vanno dichiarate ed esportate contagiando le altre amministrazioni che possono controllare i loro processi e contribuire a creare nuovi standard. Questo lavoro costa ed è impegnativo e per non sprecarlo va reso "open source" e condiviso il più possibile. E' uno sviluppo a rete della condivisione.

Da qui partono le funzionalità che io identifico come evolute. Per capire quali siano le queste funzionalità mi spiego ponendovi alcune domane:

  • Perché l'Amministrazione Pubblica non interviene per pianificare gli interventi di tipo sociale? (Esempio: dalla banca dati si sa già dove vivono le persone sole magari di 80 anni con il reddito basso o che fra 5 anni avranno questi problemi)
  • Perché l'Amministrazione Pubblica non interviene per pianificare interventi sul territorio preventivi? (Esempio: dai rilievi lidar ho ricostruito il territorio con risoluzione di 10 cm. distinguendo alberi case strade ecc.. programmando la rilevazione di questi dati in date scadenziate, penso a 3 anni, si possono sapere quante piante ci sono sul territorio, quanto crescono, quante sono morte, per cui possiamo piantarne di nuove. possiamo monitorare i fiumi per sapere la loro erosione, i numeri effettivi di immobili ecc...)
Come si vede, si può pensare a sfruttare la variabile del tempo per predire i servizi da erogare(e ce ne saranno molti altri ancora). Questa è l'Amministrazione Pubblica che guarda avanti, che conosce molto bene le sue risorse e che le dispone al meglio. Non sprechiamo le professionalità di molte persone che ci lavorano al suo interno ma utilizziamole, condividiamole e favoriamole."
L'intervista è terminata.
Ringraziamo Ivano Sebastianutti per la disponibilità, e per aver condiviso con noi le sue idee per una PA al servizio di tutti.  Continueremo prossimamente su questo blog questo genere di articoli, intervistando altri e altre figure professionali della Pubblica Amministrazione ed enti pubblici con la stessa lungimiranza.  Siamo certi che ce ne siano molte, e vedremo di farle emergere, nel nostro piccolo  :)
A presto