2015-08-16

SmartRoadSense - Rilievo dello Stato delle Strade

Scalinata o Strisce Pedonali ?


Vi siete mai trovati davanti un percorso di questo genere ?   No ?!?   In questo caso verrebbe da chiedervi:  "In che mondo vivete ?"  :)

Guardate lo stato di manutenzione delle strade di una città italiana a caso:  Ladispoli, vicino Roma. 

 I pallini rossi stanno ad indicare le zone decisamente da riparare urgentemente, come visibile in queste altre immagini.



In realtà, purtroppo, concretamente in Italia, per varie ragioni, ma anche e soprattutto per incuria, lo stato delle strade è quello che vediamo nella foto, mediamente.  Tanto è vero, che le "Strisce a guscio di tartaruga" sono diventate ormai una consuetudine, quando poi sono visibili, le strisce stesse, e non cancellate dal tempo.

Cosa fare per migliorare lo stato delle cose ?   Vari tentativi sono stati fatti: denunce, foto, servizi televisivi, articoli su giornali.   Ma nulla.  Chi è delegato a risolvere queste situazioni sembra essere inamovibile.

Alcuni siti internet sono stati dedicati a raccogliere le denunce, le foto, gli articoli.  Nulla.

Allora, passiamo ad un'altra tecnica, più massiva e meno sporadica.   Se non bastano poche centinaia o di migliaia di foto, passiamo a documentare estesamente tutte le strade italiane.  Che dire:  non lo fa già OpenStreetMap ?  No.  OpenStreetMap vi dice dove stanno le strade e come si chiamano, ma non vi dice in che stato di manutenzione si trova quel determinato tratto stradale.

Ma allora, diciamo di più:  documentiamo lo stato di un punto ogni venti metri di tutte le strade italiane.

Esagerato ?  E chi potrebbe fare una cosa del genere ?  Non ci credete ?   Allora guardate l'immagine qui sotto.


Si tratta di SmartRoadSense.it  un sito web che visualizza la mappa dello stato di manutenzione delle strade italiane.  Si tratta di un progetto, lanciato nel 2013, della Scuola di Scienze e Tecnologie dell'Informazione dell'Università di Urbino e dell'Associazione Culturale NeuNet.  Il gruppo di ricerca, coordinato da Alessandro Bogliolo, è composto da Alessandro Aldini, Giacomo Alessandroni, Alberto Carini, Saverio Delpriori, Valerio Freschi, Lorenz Cuno Klopfenstein, Emanuele Lattanzi, Gioele Luchetti, Brendan D. Paolini e Andrea Seraghiti.

http://smartroadsense.it/about.html

Attualmente (ferragosto 2015) siamo arrivati a 1 milione e 1298 punti.  Considerando che si tratta di un punto ogni 20 metri, possiamo dire di aver tracciato più di 20 mila km.

"Noi" chi ?   NOI.  Ovvero noi tutti che possediamo un'auto ed uno SmartPhone, Android  (ma anche con iOS).   Comunque, se avete "solo" un vecchio telefonino, fatevi prestare uno smartphone da un amico, e portatelo in macchina con voi, e raccontategli quello che vi ho appena detto, e contribuite così ad estendere la mappa  SmartRoadSense  anche nei vostri dintorni.

Il nostro destino è nelle nostre mani  :)

Ah, dimenticavo:  cosa bisogna installare sul telefonino ?  L'applicazione  "SmartRoadSense", che potete trovare nello store "Google Play"Non costa nulla,  ma varrà molto.


Una volta installata l'app sul telefonino, accendete il GPS, mettete il telefonino sul cruscotto della vostra auto e... partite  :)

E' tutto quello che dovete fare, oltre a guidare la vostra macchina, non badando al telefonino, ma alla strada davanti a voi (dato che dovrete guardare le buche).

L'applicazione memorizzerà un valore da zero a sette corrispondente ai sobbalzi subiti dall'accelerometro del telefonino, uniti al valore di posizionamento GPS.

Il video che segue (tratto dal blog di SmartRoadSense), illustra tutto il processo.

 [  http://smartroadsense.it/blog/it/video-clip/  ]

Divertente ?  Quando viaggiate, registrate il più possibile, magari tenendo collegato il telefonino alla presa di corrente (ovviamente, il GPS consuma energia ...).

Ogni 15 minuti, l'applicazione tenterà di trasmettere i dati al server SmartRoadSense, ma in caso di insuccesso, continuerà ad accumulare dati e lo farà più tardi, appena possibile.

A questo punto vi lascio, per farmi un giro in macchina  ;)

Nel frattempo, guardate questa lezione universitaria sull'argomento SmartRoadSense, tenuta dal prof. Alessandro Bogliolo.

[  "Piattaforme Digitali per la Gestione del Territorio"- Unit 4.11 - SRS  ]


Dimenticavo ancora:  io ho scritto un plugin per QGIS, che si chiama, per l'appunto, SmartRoadSense,  e non fa altro che rendere disponibili tutti i dati anche all'interno del vostro GIS open source preferito, in modo che possiate fare statistiche sullo stato stradale dei vostri dintorni, e magari controllare se oggi, hanno finalmente messo a posto quel tratto di strada che vi interessa.





Tramite QGIS SmartRoadSense plugin è possibile visualizzare i dati in maniera tematica, evidenziando le strade "problematiche", e con l'ausilio di Go2streetView plugin (di Enrico Ferreguti) è possibile visualizzare l'immagine di quel tratto di strada segnalato da pallini rossi (valore di rugosità maggiore di due).   Grande !

Parleremo prossimamente con maggiore dettaglio sia di SmartRoadSense, e delle sue evoluzioni, che del plugin Go2streetView , che se ancora non avete installato, vi consigliamo di fare al più presto, e che vi riserva molte piacevolissime sorprese.

Nel frattempo, godetevi della mappa dello stato di manutenzione di Ladispoli:

http://geodrinx.github.io/ladispoli/

e l'immagine che segue è il risultato dell'analisi delle strade, con evidenziate quelle che necessitano urgentemente di manutenzione, ad oggi  ( 24-06-2016 ).





Possiamo sperare che qualcosa cambi ?


A presto !   E buon viaggio.

BobMaX


Per saperne di più:

PDF "SmartRoadSense: Collaborative Road Surface Condition Monitoring"
 
http://smartroadsense.it/
http://smartroadsense.it/about.html
http://informatica.uniurb.it/smartroadsense/
https://trasferimentotec.wordpress.com/2015/02/25/smartroadsense-unapplicazione-per-la-qualita-delle-strade/ 
http://www.aipcr.it/web/attivita/pubblicazioni/le-news/item/776-crowd4oads-il-progetto-europeo-per-la-valutazione-delle-strade
http://www.ageabruzzo.it/2015/08/abruzzo-trasporti-grazie-al-progetto-europeo-crowd4roads-200mila-euro-per-sperimentare-nuove-tecnologie-63103

2015-08-09

Intervista a Paolo Cavallini

Paolo Cavallini e Roberto (BobMaX) Angeletti

Ciao Paolo,


dopo qualche tempo, ritorno alla mia proposta di una tua intervista per il mio blog.

Quella che segue è una lista di domande riguardanti il software libero geografico, e altro, a cui, magari sotto l'ombrellone, come un cruciverba, puoi rispondere a tempo perso.


Paolo Cavallini:

Ola. Ecco qua. Chiedi pure, se del caso approfondiamo.”


Prima domanda:  “Con l'uscita della versione  QGIS 2.10  "Pisa"   siamo arrivati alla maturità (intesa come professionalità) del noto software geografico libero e open source.  Pensi che sia una versione abbastanza italiana e "a piombo" (per prendere spunto dalla verticalità della famosa Torre) ?”

:)


Risposta di Paolo Cavallini:

L'esperienza ci dice che ogni versione segna un importante passo in avanti nella funzionalità e stabilità di QGIS. Quindi certo, QGIS Pisa è uno strumento professionale, maturo quanto lo si può essere in questa fase, certamente meno di quanto lo sarà la prossima versione. Ovviamente i problemi e le cose da fare non mancano, quindi invito tutti a partecipare, come meglio possono: c'è spazio per tutti - e non è una frase di circostanza, provare per credere!

QGIS nasce da una comunità veramente internazionale, e prevalentemente europea. L'Italia ha sempre avuto un ruolo rilevante nello sviluppo di QGIS, ma l'unica cosa più italiana in questa versione rispetto alle altre è il ricordo di uno splendido incontro di sviluppatori, avvenuto nella tenuta di San Rossore, accanto a Pisa, nel 2010.”


Seconda domanda: “Riprendendo una frase di Eric Raymond:  "Release early, release often",  pensi che sia sempre vero questo,  oppure a volte bisognerebbe meditare di più su una singola release ?”


Risposta di Paolo Cavallini:

Annosa questione: è chiaro come qualunque scelta in questo campo sia il risultato di un compromesso, e sia perciò destinata a scontentare una parte dell'enorme massa di utenti di QGIS. Credo che la soluzione attuale (una nuova versione ogni 4 mesi, per chi ama ed ha bisogno delle novità, e una versione con supporto a più lungo termine) sia un compromesso molto ragionevole, che consente a tutti di trovare una soluzione adeguata.
Piuttosto, trovo bizzarro che in Italia grandi enti ed aziende, che usano QGIS su centinaia di postazioni, non si preoccupino minimamente di migliorarne ulteriormente la stabilità, ridurre il numero di bugs, aggiornare la documentazione e la traduzione, e altre attività simili, che renderanno l'uso di QGIS ancora più piacevole. Paragono questo con il circolare con la macchina senza copertura assicurativa: apparentemente si risparmia, ma in caso di problemi la situazione diventa complicata. Con un piccolo investimento in questo senso avremo pubblicazioni frequenti, e un eccellente controllo di qualità.”


Terza domanda: “Perchè il software (specie quello geografico) deve essere "open" ?”

Risposta di Paolo Cavallini:

Tutto il software deve essere libero semplicemente per mantenere la
massima libertà nella società.
I motivi pratici sono sempre gli stessi che racconto da anni (si
invecchia!):
* Motivi economici
  * costo totale più basso
  * le risorse vanno sul territorio
  * uso legale = più opportunità
  * facile estensione del GIS ad un più vasto numero di utenti
* Motivi commerciali
  * indipendenza dalle scelte del fornitore
  * no lock-in
  * no monopoli = maggiore competizione
  * no spese per la gestione delle licenze
* Motivi tecnici
  * principio “evolutivo”
  * sicurezza: no trojan, virus, e codice maligno
  * standard aperti: interoperabilità, persistenza del dato
  * personalizzazioni più facili
  * meno barriere all'entrata
* Motivi didattici
  * gli stessi programmi possono essere usati a scuola e a casa, senza
oneri per le famiglie
  * si promuove una cultura della legalità
  * è più facile usare hardware vecchio (riduce quindi il digital divide
fra gli studenti)
  * lo studente può analizzare il funzionamento interno, non solo le
interfacce
* Motivi strategici
  * mantenimento delle competenze nazionali
  * esternalizzare settori strategici è un rischio (perché comportarsi come una colonia?)”


Quarta domanda: “Cosa ne pensi dei brevetti ?  Favoriscono o bloccano l'innovazione ?  A volte è necessario registrare qualcosa ?”


Risposta di Paolo Cavallini:

Non sono esperto di processi industriali, quindi non mi pronuncio sulla possibile utilità dei brevetti in campi diversi da quello di cui mi occupo. Certamente accettare i brevetti nel software è inappropriato, in quanto costituirebbe un potente freno all'innovazione, ed un enorme aiuto alle grandi aziende software, tutte più o meno monopoliste nei relativi settori. Per chi vuole saperne di più, suggerisco la lettura di
https://fsfe.org/campaigns/swpat/swpat.it.html e di molti altri articoli in rete.”


Quinta domanda:  “Qual è la ragione del successo di Quantum GIS ?”


Risposta di Paolo Cavallini:

Credo che sia la sua struttura estremamente aperta e democratica, senza un deus ex machina, e la comunità molto accogliente: il numero degli sviluppatori continua ad aumentare, perché partecipare al progetto è divertente e produttivo. E con gli sviluppatori aumentano le funzioni disponibili, che attirano sempre nuovi utenti. Tutti gli utenti possono dire la loro, e le decisioni risentono positivamente dell'apporto di
molti punti di vista diversi.
Anche la facilità con cui si possono aggiungere funzionalità tramite lo sviluppo e l'installazione dei plugins gioca sicuramente un ruolo.”


Sesta domanda:  “Quanto sono importanti i plugin python  per Quantum GIS ?”


Risposta di Paolo Cavallini:

Come ho appena detto, sicuramente moltissimo! Abbiamo più di 500 plugins disponibili, da quelli semplicissimi, che aggiungono una nuova funzione tramite il click su un pulsante, ad ambienti di lavoro veri e propri, come ad esempio il plugin per la classificazione semi automatica dell'uso del suolo, o molti altri.
E fa piacere vedere che fra gli sviluppatori di plugins, molti sono italiani.”


Settima domanda: “Perchè esiste la fase di approvazione di un plugin ?  In cosa consiste?  Da cosa ci si protegge ?”

Risposta di Paolo Cavallini:

Nella gestione dei plugins, come in altri aspetti della vita di QGIS, siamo lentamente passati da una condizione molto anarchica, fortemente destrutturata, ad un maggior coordinamento. Il fine principale di questa operazione è innalzare la qualità dei plugins, convincendo gli sviluppatori ad uniformarsi a degli standard di base, molto semplici, e importanti per gli utenti.
Durante la fase di approvazione, verifico (talvolta con l'aiuto di altri appartenenti alla comunità di sviluppo) che le informazioni essenziali siano corrette (nome, descrizione, repository, bugtracker, ecc.), che il plugin funzioni, almeno nelle sue linee essenziali, segnalo eventuali bugs, invito a spiegare la differenza con altri plugin simili, consiglio di unire gli sforzi, quando appropriato, con gli sviluppatori di plugin simili, chiedo che vengano installati al posto giusto nell'interfaccia, dove appropriato suggerisco di trasformarli in subplugin di Processing, e do una rapida occhiata al codice.
Tutto questo credo sia molto utile per garantire agli utenti una migliore usabilità, e devo dire che molti sviluppatori apprezzano il mio lavoro, peraltro completamente volontario.”


Ottava domanda:  “Pensi si potrebbe migliorare il supporto di python in QGIS ?  Esempio:  installazione librerie,  "SandBox"  (isolamento)”

Risposta di Paolo Cavallini:

In effetti, poter installare con facilità librerie addizionali che possano rendersi necessarie, anche in sistemi operativi poco furbi, sarebbe un bel passo avanti. Ci sono però una serie di possibili effetti negativi che vanno valutati con attenzione. Probabilmente il passaggio a Python 3, che dovrà avvenire in tempi ragionevoli, sarà l'occasione per valutare di nuovo questa opportunità.”



Nona domanda: “Non pensi si dovrebbe inserire un menu 3D ?   A quando il supporto di OpenGL e le coordinate 3D ?”


Risposta di Paolo Cavallini:

Le geometrie 3D sono già parzialmente supportate nella versione 2.10, e lo saranno in modo completo nel prossimo futuro, probabilmente già dalla versione 2.12.
Per quanto riguarda la visualizzazione, già oggi ci sono delle possibilità interessanti, specialmente tramite il plugin QGIS2Threejs e ovviamente tramite il tuo VTerrain.
Ci sono da aspettarsi novità nel futuro, soprattutto grazie al supporto di OpenGL in Qt5, a cui abbiamo iniziato a migrare.”


Decima domanda:  “Cosa ne pensi dei metodi di finanziamento preventivo ?   Possono essere utili oppure si può rischiare di vincolare troppo il software libero alle richieste ?   Si diventerebbe troppo simili al sw proprietario ?”


Risposta di Paolo Cavallini:

Sono completamente favorevole a qualunque forma di finanziamento. Penso che anche in questo caso, avere molti soggetti coinvolti, ognuno con le proprie priorità, garantisca un risultato migliore per tutti.
Il software proprietario funziona in modo molto diverso: non c'è infatti una relazione diretta fra i bisogni reali degli utenti e il lavoro degli sviluppatori, ma tutto è mediato dal marketing, che spesso rende il processo meno lineare.”



Roberto Angeletti:OK.  Penso che dieci domande siano un bel numero. Salutiamo Paolo ringraziandolo per la sua disponibilità.

Paolo Cavallini: “Saluti, e Happy QGISsing!”




A presto

Roberto (BobMaX) Angeletti   (l'autore di qualche plugin ed entusiasta sostenitore del sw libero)