Paolo Cavallini e Roberto (BobMaX) Angeletti
Ciao
Paolo,
dopo
qualche tempo, ritorno alla mia proposta di una tua intervista per il
mio blog.
Quella
che segue è una lista di domande riguardanti il software libero
geografico, e altro, a cui, magari sotto l'ombrellone, come un
cruciverba, puoi rispondere a tempo perso.
Paolo
Cavallini:
“Ola.
Ecco qua. Chiedi pure, se del caso
approfondiamo.”
Prima
domanda: “Con l'uscita della versione QGIS 2.10
"Pisa" siamo arrivati alla maturità (intesa
come professionalità) del noto software geografico libero e open
source. Pensi che sia una versione abbastanza italiana e "a
piombo" (per prendere spunto dalla verticalità della famosa
Torre) ?”
:)
Risposta
di Paolo Cavallini:
“L'esperienza
ci dice che ogni versione segna un importante passo in avanti
nella funzionalità e stabilità di QGIS. Quindi certo, QGIS Pisa è
uno strumento professionale, maturo quanto lo si può essere in
questa fase, certamente meno di quanto lo sarà la prossima versione.
Ovviamente i problemi e le cose da fare non mancano, quindi invito
tutti a partecipare, come meglio possono: c'è spazio per tutti - e
non è una frase di circostanza, provare per credere!
QGIS
nasce da una comunità veramente internazionale, e prevalentemente
europea. L'Italia ha sempre avuto un ruolo rilevante nello sviluppo
di QGIS, ma l'unica cosa più italiana in questa versione rispetto
alle altre è il ricordo di uno splendido incontro di sviluppatori,
avvenuto nella tenuta di San Rossore, accanto a Pisa, nel 2010.”
Seconda
domanda: “Riprendendo una frase di Eric Raymond: "Release
early, release often", pensi che sia sempre vero questo,
oppure a volte bisognerebbe meditare di più su una singola release
?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Annosa
questione: è chiaro come qualunque scelta in questo campo sia il
risultato di un compromesso, e sia perciò destinata a scontentare
una parte dell'enorme massa di utenti di QGIS. Credo che la soluzione
attuale (una nuova versione ogni 4 mesi, per chi ama ed ha bisogno
delle novità, e una versione con supporto a più lungo termine) sia
un compromesso molto ragionevole, che consente a tutti di trovare una
soluzione adeguata.
Piuttosto,
trovo bizzarro che in Italia grandi enti ed aziende, che usano QGIS
su centinaia di postazioni, non si preoccupino minimamente di
migliorarne ulteriormente la stabilità, ridurre il numero di bugs,
aggiornare la documentazione e la traduzione, e altre attività
simili, che renderanno l'uso di QGIS ancora più piacevole. Paragono
questo con il circolare con la macchina senza copertura assicurativa:
apparentemente si risparmia, ma in caso di problemi la situazione
diventa complicata. Con un piccolo investimento in questo senso
avremo pubblicazioni
frequenti, e un eccellente controllo di qualità.”
Terza
domanda: “Perchè il software (specie quello geografico) deve
essere "open" ?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Tutto
il software deve essere libero semplicemente per mantenere la
massima
libertà nella società.
I
motivi pratici sono sempre gli stessi che racconto da anni (si
invecchia!):
*
Motivi economici
*
costo totale più basso
*
le risorse vanno sul territorio
*
uso legale = più opportunità
*
facile estensione del GIS ad un più vasto numero di utenti
*
Motivi commerciali
*
indipendenza dalle scelte del fornitore
*
no lock-in
*
no monopoli = maggiore competizione
*
no spese per la gestione delle licenze
*
Motivi tecnici
*
principio “evolutivo”
*
sicurezza: no trojan, virus, e codice maligno
*
standard aperti: interoperabilità, persistenza del dato
*
personalizzazioni più facili
*
meno barriere all'entrata
*
Motivi didattici
*
gli stessi programmi possono essere usati a scuola e a casa, senza
oneri
per le famiglie
*
si promuove una cultura della legalità
*
è più facile usare hardware vecchio (riduce quindi il digital
divide
fra
gli studenti)
*
lo studente può analizzare il funzionamento interno, non solo le
interfacce
*
Motivi strategici
*
mantenimento delle competenze nazionali
*
esternalizzare settori strategici è un rischio (perché comportarsi
come
una colonia?)”
Quarta
domanda: “Cosa ne pensi dei brevetti ? Favoriscono o bloccano
l'innovazione ? A volte è necessario registrare qualcosa ?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Non
sono esperto di processi industriali, quindi non mi pronuncio sulla
possibile utilità dei brevetti in campi diversi da quello di cui mi
occupo. Certamente accettare i brevetti nel software è
inappropriato, in quanto costituirebbe un potente freno
all'innovazione, ed un enorme aiuto alle grandi aziende software,
tutte più o meno monopoliste nei relativi settori. Per chi vuole
saperne di più, suggerisco la lettura di
https://fsfe.org/campaigns/swpat/swpat.it.html
e di molti altri articoli in
rete.”
Quinta
domanda: “Qual è la ragione del successo di Quantum GIS ?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Credo
che sia la sua struttura estremamente aperta e democratica, senza un
deus ex machina, e la comunità molto accogliente: il numero degli
sviluppatori continua ad aumentare, perché partecipare al progetto è
divertente e produttivo. E con gli sviluppatori aumentano le funzioni
disponibili, che attirano sempre nuovi utenti. Tutti gli utenti
possono dire la loro, e le decisioni risentono positivamente
dell'apporto di
molti
punti di vista diversi.
Anche
la facilità con cui si possono aggiungere funzionalità tramite lo
sviluppo e l'installazione dei plugins gioca sicuramente un ruolo.”
Sesta
domanda: “Quanto sono importanti i plugin python per
Quantum GIS ?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Come
ho appena detto, sicuramente moltissimo! Abbiamo più di 500 plugins
disponibili, da quelli semplicissimi, che aggiungono una nuova
funzione tramite il click su un pulsante, ad ambienti di lavoro veri
e propri, come ad esempio il plugin per la classificazione semi
automatica dell'uso del suolo, o molti altri.
E
fa piacere vedere che fra gli sviluppatori di plugins, molti sono
italiani.”
Settima
domanda: “Perchè esiste la fase di approvazione di un plugin ?
In cosa consiste? Da cosa ci si protegge ?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Nella
gestione dei plugins, come in altri aspetti della vita di QGIS, siamo
lentamente passati da una condizione molto anarchica, fortemente
destrutturata, ad un maggior coordinamento. Il fine principale di
questa operazione è innalzare la qualità dei plugins, convincendo
gli sviluppatori ad uniformarsi a degli standard di base, molto
semplici, e importanti per gli utenti.
Durante
la fase di approvazione, verifico (talvolta con l'aiuto di altri
appartenenti alla comunità di sviluppo) che le informazioni
essenziali siano corrette (nome, descrizione, repository, bugtracker,
ecc.), che il plugin funzioni, almeno nelle sue linee essenziali,
segnalo eventuali bugs, invito a spiegare la differenza con altri
plugin simili, consiglio di unire gli sforzi, quando appropriato, con
gli sviluppatori di plugin simili, chiedo che vengano installati al
posto giusto nell'interfaccia, dove appropriato suggerisco di
trasformarli in subplugin di Processing, e do una rapida occhiata al
codice.
Tutto
questo credo sia molto utile per garantire agli utenti una migliore
usabilità, e devo dire che molti sviluppatori apprezzano il mio
lavoro, peraltro completamente volontario.”
Ottava
domanda: “Pensi si potrebbe migliorare il supporto di python
in QGIS ? Esempio: installazione librerie,
"SandBox" (isolamento)”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“In
effetti, poter installare con facilità librerie addizionali che
possano rendersi necessarie, anche in sistemi operativi poco furbi,
sarebbe un bel passo avanti. Ci sono però una serie di possibili
effetti negativi che vanno valutati con attenzione. Probabilmente il
passaggio a Python 3, che dovrà avvenire in tempi ragionevoli, sarà
l'occasione per valutare di nuovo questa opportunità.”
Nona
domanda: “Non pensi si dovrebbe inserire un menu 3D ? A
quando il supporto di OpenGL e le coordinate 3D ?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Le
geometrie
3D sono già parzialmente supportate nella versione 2.10, e lo
saranno in modo completo nel prossimo futuro, probabilmente già
dalla versione 2.12.
Per
quanto riguarda la visualizzazione, già oggi ci sono delle
possibilità interessanti, specialmente tramite il plugin
QGIS2Threejs e ovviamente tramite il tuo VTerrain.
Ci
sono da aspettarsi novità nel futuro, soprattutto grazie al supporto
di OpenGL in Qt5, a cui abbiamo iniziato a migrare.”
Decima
domanda: “Cosa ne pensi dei metodi di finanziamento
preventivo ? Possono essere utili oppure si può
rischiare di vincolare troppo il software libero alle richieste ?
Si diventerebbe troppo simili al sw proprietario ?”
Risposta
di Paolo Cavallini:
“Sono
completamente favorevole a qualunque forma di finanziamento. Penso
che anche in questo caso, avere molti soggetti coinvolti, ognuno con
le proprie priorità, garantisca un risultato migliore per tutti.
Il
software proprietario funziona in modo molto diverso: non c'è
infatti una relazione diretta fra i bisogni reali degli utenti e il
lavoro degli sviluppatori, ma tutto è mediato dal marketing, che
spesso rende il processo meno lineare.”
Roberto
Angeletti: “OK.
Penso che dieci domande siano un bel numero. Salutiamo
Paolo ringraziandolo per la sua disponibilità.”
Paolo
Cavallini: “Saluti, e Happy QGISsing!”
A presto
Roberto
(BobMaX) Angeletti (l'autore di qualche plugin ed entusiasta
sostenitore del sw libero)
1 commento:
Che bello leggere questo articolo ... da non sviluppatore mi affascina il fatto che "In effetti, poter installare con facilità librerie addizionali che possano rendersi necessarie, anche in sistemi operativi poco furbi, sarebbe un bel passo avanti. Ci sono però una serie di possibili effetti negativi che vanno valutati con attenzione. Probabilmente il passaggio a Python 3 ... " La strada di QGis ha preso veramente un bella piega e visto nell'insieme, QGis è il miglior GIS in circolazione! A presto. Pj
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