La nuova versione di Google Earth, appena rilasciata, permette la visualizzazione dei modelli degli edifici realizzati tramite tecnica di collimazione automatica da foto.
Questa tecnica, molto promettente, prende il nome di "Structure from Motion", e permette di estrarre la forma del terreno, degli alberi e degli edifici, prima come nuvola di punti 3D e poi come superficie a triangoli.
Il risultato di tale tecnica è al tempo stesso stupefacente e controverso.
Da una parte, infatti, SfM permette di ottenere velocemente un DSM (Data Surface Model) esclusivamente con le foto (e quindi senza uso di Radar o Laser), di forte impatto visivo.
Dall'altra parte, il modello ottenuto non è di tipo architettonico, e non regge il confronto con un modello creato da "umani".
La scelta del team di Google Earth di includere (e progressivamente sostituire) i modelli "umani" con quelli "automatici" ha creato sconcerto (ed anche delusione) in coloro che, come noi, hanno contribuito a creare la "bellezza" delle città di GEarth.
Si tratta senz'altro di un passo obbligato, come avviene sempre quando è disponibile una nuova tecnica.
Però, sia chiaro che non si tratta di una tecnica risolutiva per la descrizione della realtà territoriale e urbana.
Confrontiamo una zona archeologica di Roma, lo stadio di Massenzio, realizzato su Google Earth con le due tecniche, quella "umana" e quella "automatica".
Il modello che vediamo in alto è stato realizzato da Francisco Borge, con molta pazienza e bravura. E' subito evidente una maggiore "pulizia" dei volumi realizzati a mano, rispetto a quelli "automatici", anche se l'altezza dell'edificio in primo piano a sinistra è esagerata.
Ma è guardando i due modelli nel dettaglio che le due tecniche mostrano le vere differenze.
Nel caso della modellazione "umana", il tempo impiegato per realizzare la torre è apprezzabile per la cura dei particolari (ancora più evidenti se si carica il modello originale SketchUp).
Nel caso della modellazione "automatica", l'oggetto del rilievo è addirittura quasi difficilmente riconoscibile.
Se si fosse trattato di un esame universitario in Architettura, il computer sarebbe stato bocciato !
Fortunatamente, esisteva un mezzo per tornare ai modelli "umani" in GEarth 7 : pannello "preferenze" voce "Use 3D Imagery (disable to use legacy 3D buildings)".
Bellissima chance !
Ma il tempo passa, le tecniche si affinano e la risoluzione aumenta, insieme al tempo di elaborazione. E così lo stesso modello, dopo un paio di anni, viene aggiornato. Ecco come appare adesso (fine 2013)
:)
Decisamente, promosso a pieni voti.
Comunque, parleremo prossimamente della innovativa tecnica SfM e delle sue infinite possibilità.
BobMaX
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