Incontriamo, a Roma, Valerio Noti autore del volume "GIS Open Source per geologia e ambiente", e prendiamo subito l'occasione per fargli una breve intervista.
Roberto (BobMaX) Angeletti e Valerio Noti
Domanda:
Pensi che ci sia bisogno di un Gis 3D ?
Risposta:
Assolutamente si. Poi, bisogna vedere cosa si intende per "Gis
3D". 3D può voler dire superficie, ma anche ( da geologo ) può voler dire anche "il sotto". Ci sono quei software che ho citato anche nel libro (ParaView, Visit, ecc.) che sono storicamente
sganciati dal Gis, ma negli ultimi anni sono sempre maggiori le richieste
su come si fa a caricare dati georeferenziati lì dentro, perchè
l'aggancio tra questi strumenti e la parte GIS è ormai quasi
obbligatoria. C'è sicuramente un “gap” con la visione
statica e bidimensionale... No, il GIS è 3D soprattutto se si parla di dati del sottosuolo. “Deve” essere 3D.
Domanda:
Comunque, il mondo è in 3D.
Risposta:
Stavo per dirlo. “Il mondo è in 3D” e quindi anche gli
strumenti dovrebbero esserlo. Ci riallacciamo sempre
ad un discorso di dati iniziali mancanti. Se noi avessimo
una disponibilità di dati maggiori, sia del sottosuolo che del
soprasuolo, avremmo strumenti molto più integrati. Con Google
Earth hanno dimostrato che la geografia e la cartografia
sono anche per "non tecnici" e che quello è il modo per vedere il mondo.
Domanda:
Per farla ancora “più complicata” : e il 4D, cioè il tempo ?
Risposta:
Il tempo. Da geologo ti dico che la serie temporale è fondamentale. Pensa solamente al rischio
idraulico, per fare solo un esempio. Ma questo 4D diventa il “FantaGIS”
del tempo reale, no ?
Domanda:
Sì, il FantaGIS del tempo reale :) Quindi che cosa faresti tu
se avessi a disposizione un GIS 3D, 4D con la serie temporale, e con
dati TIN ?
Risposta:
Penso che il TIN sia migliore del grid perchè ci puoi
inserire delle “break lines” e puoi modellarlo, cosa che nel
grid non puoi fare.
Domanda: Il grid è “scalettato”...
Risposta:
Sì è scalettato, e quindi... E' vero che storicamente i software,
vedi GRASS ecc (l'ho scritto anche nel libro) sono orientati più
alla parte grid, perché in GRASS per esempio dicono “noi facciamo
talmente bene, siamo talmente bravi con il grid, che non abbiamo
bisogno del TIN”.
Il TIN è sicuramente più complicato dal punto di vista informatico,
però i risultati e i benefici che ti dà sono migliori perché
puoi inserire breaklines, dove hai pochi
dati di input hai una maglia meno fitta, (e questo alleggerisce anche
il dato) e poi hai una possibilità di gestione e di calcolo delle
pendenze, delle esposizioni, e dei volumi ecc...
Il
problema è che gli strumenti software di gestione del TIN
al momento sono, in media, più arretrati.
Domanda:
Secondo te, che uso possono fare gli architetti di un GIS ?
Risposta:
Al corso di oggi c'erano tre architetti. Tutti quelli che si
occupano di pianificazione e di urbanistica, è un po' la figura di riferimento dei piani di governo del territorio che sono fatti tipicamente dagli architetti e
adesso in tante zone sono obbligati a fornire dati GIS.
Domanda:
Se tu dovessi scegliere una sola funzione tra quelle presenti in un
GIS, che ne giustifichi l'indispensabilità, quale funzione
sceglieresti ?
Risposta:
La tematizzazione del dato. Soprattutto con la parte numerica, come
ti dicevo, è una cosa molto sottovalutata.
Ringraziamo
Valerio Noti per la disponibilità e a presto.
Risposta:
Grazie a te. Tanto tu non pubblichi l'audio, no ? ;)
A presto
BobMaX
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